Maschi vs femmine: ecco a voi il panino di genere!
Più che un panino, un gioco. Più che un panino, due panini. Insomma, siamo di fronte a qualcosa di più, di diverso, di spiazzante. Ma soprattutto, di divertente. Perché si sono divertiti loro a farlo, perché ci divertiamo noi a pensare che quello che dicono è vero (in parte o per tutto, dipende dai punti di vista). Un panino di genere, “sessista” o come lo volete chiamare, hai il suo perché. Se uno ci pensa bene, gli stereotipi sul rapporto tra il genere (sessuale) e il cibo ci sono da sempre. Non sono una novità.
Visto che questa volta il blog in questione è made by Francesca & Pietro, abbiamo pensato bene di impegnarli in una disfida casalinga a base di panino. Una sorta di “femmine vs maschi” a base di panino. Con la speranza che non diventi un modo o un pretesto per decidere chi è più bravo dietro ai fornelli. [PS: noi un’idea in proposito l’abbiamo, ma non la sveliamo].
Il salume che gli abbiamo fornito è la pancetta di Zibello Negroni. Un salume, tradizionalmente ritenuto “povero”, che ha trovato a Zibello una interpretazione peculiare che ne fa una delizia gastronomica apprezzata anche dai palati più esigenti. La pancetta, come potete leggere dal loro racconto, è stata divisa in parti (e quantità) uguali, per non fare torto a nessuno. Il compito era di partire da qui e di inventare il proprio panino, un panino che rispecchiasse il proprio gusto. Ma soprattutto il proprio “genere”…
Ad una prima lettura e ad un primo sguardo fugace alle foto, potremmo definire il panino “femmina” delicato e accattivante. Quello “maschio” è deciso e, a suo modo, “impegnativo”. Senza voler scontentare nessuno, ci sembrano entrambi due ottimi panini. Qualsiasi sia la scelta (l’uno o l’altro), si cade in piedi!
A parte la sfida e il gioco, abbiamo scelto la giusta coppia foodies . Perché? Sentite qui: “qui non c’è cromosoma X o Y che tenga, non ci sono scelte in casa Singerfood, amiamo tutto ciò che è commestibile, indiscriminatamente. Non vi resta che provarli per decidere!”.
Visto che ne abbiamo “due in uno”, potremmo anche pensare di votare quello che ci piace, o meglio che ci stuzzica, di più. Così, tanto per continuare a giocare. Senza prenderci troppo sul serio. Alla fine dei conti, parliamo sempre di panini, no?