Tra Asia ed Europa, tra gusto e storia – Terza Parte
Giunti all’ultimo appuntamento con l’excursus sulla meravigliosa città di Istanbul, risulta impossibile non parlare della preparazione più famosa e rinomata della cucina turca: il kebab.
Innanzitutto è bene sgomberare il campo da alcuni dubbi e luoghi comuni su questo prodotto, in primis sul nome, che in turco diventa kebap, sostituendo la b finale con una p, mantenendo lo stesso significato della parola araba, vale a dire carne arrostita.
L’aggettivo doner che spesso si trova affiancato a questa parola significa letteralmente “ruotante”, e sta ad indicare il movimento che compie lo spiedo di carne durante la sua lenta cottura, e non vuol dire dunque “da passeggio” o “da asporto” come generalmente si è portati a pensare.
Riconoscere un chiosco di kebap di qualità da uno mediocre ad Istanbul può non essere un’impresa particolarmente semplice, ma seguendo dei semplici accorgimenti riuscirete ad assaporare un prodotto valido.
La carne che vi verrà servita dovrà essere di manzo, pollo, agnello o montone (mai di maiale), e potrà essere disposta su due tipi di pane: da un lato il doner kebap, un pane arabo simile alla focaccia italiana, dall’altro il durum kebap che ricorda la nostrana piadina.
Ma sono gli ingredienti che accompagnano la carne a fare la differenza.
Diffidate da chi vi propone le patatine fritte come companatico, visto che non fanno parte della ricetta tradizionale, ne tantomeno da chi vorrebbe irrorare il vostro panino di maionese e ketchup. Le salse che di solito accompagnano questa preparazione sono tre: la piccante harissa, la hummus a base di ceci e sesamo, finendo con la classica tzatziki preparata con lo yoghurt. Oltre a tutto questo verranno aggiunte verdure fresche o al massimo cotte alla griglia.
Una buona zona dove gustare un kebap è quella della fermata del tram Sultanhamet dove, tra una piazza caratteristica e uno stretto vicolo, avrete la possibilità di perdervi alla ricerca di questa preparazione unica, risalente addirittura all’epoca dell’impero ottomano…buon appetito.