Supplì: lo street food di Roma
Il supplì è il tipico street food romano, uno dei piatti tipici della Capitale che ha fatto la storia e che ormai è un must in tutti i ristoranti italiani. La storia del supplì arriva da lontano, le prime testimonianze scritte risalgono al 1874 quando il menu della Trattoria La Lepre parlava dei “soplis di riso” proprio come li conosciamo noi oggi, con quella ricetta classica.
La derivazione del termine supplì, è da ricercarsi inaspettatamente da ricercarsi nella parola francese "surprise". Il motivo? La sorpresa è custodita all’interno dello street food stesso: il ripieno di mozzarella filante è l’ingrediente che fa la differenza.
Per quanto riguarda invece la prima ricetta scritta del supplì di riso, il merito è di Ada Boni che nel libro “La cucina romana” parla delle supplì, rigorosamente al femminile però! Per prepararle occorre il sugo finto – quello composto solo da pomodoro e odori -, il ripieno di “regaglie”, ovvero interiora di pollo, funghi secchi e carne in umido tritata. Alla carne, con il tempo è stata sostituita la mozzarella a dadini.
Il supplì dunque non è altro che una variante del classico e meno complesso Sartù di riso napoletano, dove in comune ci sono tre caratteristiche fondamentali: impanatura, ragù e classica crosticina che si ottiene con la frittura. Se per qualcuno il supplì richiama l’arancino (o arancina) siciliano, inoltre, bisogna dargli ragione! Ciò che differenzia i due piatti è la forma, non tanto il contenuto: quella dei primi è allungata e cilindrica.
Un altro modo di chiamare i supplì è con l’appellativo “supplì al telefono” e anche in questo caso – proprio come per l’origine francese del nome – il motivo risiede nella forma e nel contenuto: il supplì infatti va servito caldo e si mangia diviso a metà. In questo modo, la mozzarella filante crea un filo tra le due parti del supplì.
Tra le varianti della classica ricetta, potete trovare quella con gli spinaci o la cicoria, oppure con pancetta, funghi e piselli. Sul litorale laziale infine, potreste anche assaggiare la versione “di pesce”, ovvero con il risotto ai gamberetti o alla pescatora.
Da Roma il supplì è diventato un piatto imprescindibile della cucina italiana, servito in speciale modo come una portata di antipasto, oppure rimanendo uno dei finger food più amati del nostro paese.