A Senigallia un viaggio nelle culture del pane
Un’abbuffata formato panino. Ecco cosa propone da giovedì a domenica Pane Nostrum , trasformando la marchigiana Senigallia nel gran teatro del prodotto da forno per eccellenza.
Il pane. Dall’Italia e dall’Europa qui si danno appuntamento i cultori dell’integrale e del bianco, con o senza sale, della schiacciata, della pizza.
La Francia per mano della Borgogna porta in dote baguette e croissant, l’Inghilterra non sta a guardare e la Germania accoglie la sfida, fra gli altri, con la treccia al burro di Lorrach.
Il Belpaese tiene alto il suo vessillo portandosi appresso le tante varietà nostrane: dalla Sicilia all’Alto Adige, passando per Puglia, Sardegna, Marche, Toscana con scampoli di identità più o meno noti. Pani di castagne, di mais, di riso, ce n’è per tutti i gusti, persino per i celiaci. Si assaggia, si assistono impasti e sfornate, in un grande spettacolo di gesti e tradizioni giunto alla decima edizione nella cittadina della spiaggia di velluto e di Mauro Uliassi , lo chef che quest’anno ha dato sfogo a un’idea giudicata dalla guida ai ristoranti dell’Espresso (la presentazione il 7 ottobre a Firenze) “piatto dell’anno”.
Che vai a vedere ed è un panino, o meglio un: “sandwich di triglia croccante, acqua di pomodoro, pesca alla citronella e pomodori verdi”. Ma Uliassi non è nuovo a esperimenti del genere: pane burro e alici, i panini agostani al Rotonda Caffè (Porchetta & Porchetta. Alici, pecorino fresco, insalata e olive nere…). E così sia.
Altro autoctono genio del palato è Moreno Cedroni, chef e patron della Madonnina del Pescatore e del chiosco Anikò dove panino fa rima con imbarazzo della scelta in fatto di voli ad alta quota.
Dunque Pane Nostrum viaggia in ottima compagnia. E insegna ad impastare nei corsi gratuiti organizzati per grandi e piccini, mentre attorno è un vivace mercato a cielo aperto con i prodotti della terra. Tenendo vigile lo sguardo sul presente, compresa quella sezione dedicata alla celiachia nei giardini della Rocca Roveresca. In più laboratori del gusto per imparare ad abbinare i filoni accompagnandoli a salumi, formaggi e grandi vini. Avanza la michetta? Chissà quante volte vi è accaduto e prima di gettarla nel compost avete fatto il giro di amici e parenti in cerca di polli, galline, cani da sfamare. A Pane Nostrum s’impara anche a riciclare in sfiziose ricette. Così come naturale avviene l’incontro con le birre artigianali, anch’esse frutto della fermentazione del frumento.
Noi di Paninod’autore non mancheremo. E voi? Diamoci appuntamento… Venerdì?