Read, Eat and Dream: in altre parole, RED
Quando penso a Feltrinelli, penso immediatamente ai libri. Associazione facile e immediata, per chi come me ha passato, e tuttora passa, un po’ (tanto) del suo tempo libero tra gli scaffali di questa bella e storica libreria italiana, dall’insegna rossa e dalla “F” riconoscibile come fosse la “M” della metropolitana. Sono un Feltrinelli-addicted, lo confesso. Delle librerie in generale, ma di Feltrinelli in particolare. Di alcune soprattutto. Chi conosce il punto vendita di Via del Babuino a Roma, sa di cosa parlo. Mi piace guardare, toccare e sfogliare i libri, in attesa di venire colpito – e conquistato – da quello giusto. E questo accade sempre. Ma non sono qui per parlare di me…
Da oggi Feltrinelli non sarà solo sinonimo di libri (o di musica). Diventa qualcosa di più, con l’apertura del nuovo spazio denominato RED nel pieno centro di Roma, per l’esattezza a Via del Corso. RED che (oltre a richiamare il colore storico di Feltrinelli) sta per read, eat and dream, ovvero leggi, mangia e sogna. All’inaugurazione (6 luglio), tanti Feltrinelli’s friends: Roberto Saviano, Walter Veltroni e il procuratore Pietro Grasso tra gli altri.
Eravamo curiosi di capire, di vedere da vicino questo nuovo esperimento. La trasformazione di un vecchio negozio di cd e musica (Ricordi Media Store) in qualcosa di nuovo. Un luogo (detto concept store da alcuni) dove poter leggere (READ), perché “il libro resta il centro anche di questi nuovi negozi, il motore primo, il cuore identitario, culturale ed economico dell’impresa”; dove poter mangiare (EAT), perché “il cibo è cultura […] e RED saprà essere uno spazio in cui ci si riprende tempo e socialità, girando senza tra gli scaffali e pranzando, cenando, bevendo un aperitivo o facendo colazione”; dove poter sognare (DREAM) perché “è l’insieme di architettura, design, comunicazione, percorsi, eventi che fanno di RED un luogo in cui si vuole andare e che trasformano in esperienze quelle che altrimenti vivremmo come semplici, quotidiane incombenze”
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Ma per fare food, bisogna saperlo fare. E proporlo nella maniera giusta. Vendere libri non è uguale a vendere cibo. Per intraprendere questa nuova strada, Feltrinelli si è dunque affiancata ad un partner di eccellenza, che noi conosciamo bene. E su cui possiamo mettere la mano sul fuoco: Antica Focacceria San Francesco di Palermo, pilastro della ristorazione palermitana dal lontano 1834. Questo non vuol dire che da RED Roma (e nei futuri spazi sparsi in tutta Italia) si troveranno panino con la milza, pane e panelle e arancini vari. All’interno di RED, AFSF ha rinunciato alla sua sicilianità per agire come operatore “glocal”, con una proposta di menù che reinterpreta la grande tradizione italiana. E in cui fanno capolino, neanche troppo sottotraccia, i salumi Negroni. Coppa di Zibello DOP, prosciutto di Parma DOP e mortadella Bologna IGP, tra gli altri. Un bel vedere e un bell’affettare. I panini, come era logico aspettarsi, non mancheranno.
Lettura, svago, relax, divertimento, ristorazione. Tante anime che intendono avere un minimo comun denominatore: la qualità. L’idea ci piace, perché riteniamo che libri e cucina stiano bene “insieme”. Sappiamo che l’impresa non è facile, specialmente al giorno d’oggi. Ma i soggetti in questione (Feltrinelli e Antica Focacceria) non sono “sprovveduti”, dunque sapranno il fatto loro. Considerato che questo è solo il primo passo, restiamo (fiduciosi) in attesa di buone nuove, e di prossime aperture in giro per l’Italia.
A loro, in bocca al lupo per questa nuova avventura!