Crescione Romagnolo: non chiamatelo piadina!
Preparazione:
- In una terrina inserite lo strutto, la farina e l’acqua salata. Impastate tutti gli ingredienti.
- Dopo aver ottenuto un composto omogeneo, lasciatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
- Dividete l’impasto in pezzi da 65-70gr.
- Formate dei dischi sottili e di circa 20 cm di diametro.
- Farcite metà base del crescione con ciò che desiderate, richiudetelo aiutandovi a serrare bene i bordi con una forchetta.
- Cuocete in padella per un paio di minuti per lato.
Guai sbagliare nella definizione, il crescione non è assolutamente da confondere con la piadina anche se entrambi questi piatti tipici dell’Emilia Romagna hanno tanto in comune. Si comincia dalla ricetta, con gli stessi ingredienti e poco altro però. Diciamo che il crescione è un cugino della piadina e viceversa: entrambe queste prelibatezze però, sono un vero e proprio must in fatto di street food italiano.
La differenza tra la piadina e il crescione è essenzialmente la modalità di consumo: il crescione è una piadina ripiena che viene ripiegata dopo la farcitura e prima della cottura. In passato il ripieno del crescione era una verdura omonima, con il passare del tempo però le varianti sono diventate davvero tante. Va detto però che la ricetta originale delle nonne è solo e soltanto quella “verde”. Quindi, ricapitolando, il ripieno tipico del crescione è l’erba omonima, con l’aggiunta di aglio, scalogno e cipolla. Nulla di più e nulla di meno.
Adesso il ripieno del crescione varia da spinaci, bietole, mozzarella e ricotta, oppure formaggio grattugiato, pomodoro e salumi - prosciutto crudo e squacquerone - e chi più ne ha più ne metta. Insomma, l’importante è che l’impasto sia fatto secondo la tradizione.