Cosa scartiamo oggi?
Il 2011 anno europeo contro lo spreco alimentare. L’invito è stato lanciato a Bruxelles lo scorso 30 ottobre, nella giornata nemica dello sperpero del cibo. Alla mano i dati scoraggianti di quanto l’Occidente ne doni alla pattumiera. “In Italia ogni giorno viene buttato il 40% della frutta, della verdura e della carne.
Anche i dati degli altri Paesi confermano tale tendenza: in Gran Bretagna ogni anno 18 milioni di tonnellate di alimenti sono gettati via per un costo annuo di 10 miliardi di sterline; in Svezia in media ogni famiglia spreca il 25% del cibo acquistato. Nei 27 Paesi dell’Unione si buttano 179 kg di alimenti pro capite l’anno. Recuperarne una parte avrebbe dei grandi benefici a livello ambientale e sociale”. Lo ha dichiarato Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo pochi giorni fa a Bruxelles, all’apertura dei lavori della conferenza “Transforming Food Waste into a Resource”.
Il nostro paese ogni anno manda in fumo il 3% del Pil, sprecando dal campo fino alla tavola. L’anno scorso sono rimasti a marcire sul terreno 3 miliardi e 700 milioni di euro. Seguono le fasi della trasformazione (quasi 2 miliardi di euro buttati dalla produzione industriale) e della distribuzione (oltre 900 milioni di euro sprecati, cifra che potrebbe sfamare oltre 600mila persone), infine il colpo di grazia nelle nostre case. A questo si aggiungano centinaia di tonnellate di carni gettate, 105 milioni di metri cubi di acqua sprecata, quasi 8mila ettari di terreno lavorati inutilmente, l’immissione di 9 milioni e mezzo di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera…
Secondo l’Adoc (Associazione difesa e orientamento dei consumatori) le famiglie buttano nel cassonetto il 9% della spesa totale: “Un dato preoccupante e un lusso che non possiamo permetterci – commenta Carlo Pileri, presidente Adoc – anche se nel 2009 gli sprechi si sono ridotti a 515 euro contro i 561 del 2008. Ma rimangono alti”. Il tallone di Achille? “I generi freschi (37%), il pane (19%), la frutta e la verdura (17%)”.
Tabella: Spreco alimentari20082009Prodotti freschi (latte, uova, carne, preparati, mozzarella, stracchino, yogurt, ecc.)39%37%Pane19%19%Frutta e verdura17%17%Affettati10%9%Prodotti in busta6%8%Pasta4%4%Scatolame3%3%Surgelati2%3%Fonte Adoc
“Con tutto il cibo che gli italiani gettano ogni anno potremmo sfamare 44 milioni e mezzo di persone, quanto l’intera popolazione della Spagna o una seconda Italia”. Sta tutto nel recente dossier promosso da Last Minute Market , diramazione della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna.
MOTIVI PER CUI SI SPRECA20082009
Eccesso di acquisto generico39%36%Prodotti scaduti o andati a male24%25%Eccesso di acquisti per offerte speciali21%24%Novità non gradite9%8%Prodotti non necessari7%7%Fonte Adoc
Il rimedio? Semplice: acquistare solo ciò che serve, senza affollare la dispensa. Il traguardo? Ridurre di almeno il 50% gli esuberi che finiscono al macero entro il 2025, meta che si sono prefissati alcuni europarlamentari. Noi siamo i primi a doverci riflettere sopra con serietà. Soprattutto in vista del Natale quando solo il 25 dicembre 50 euro di generi alimentari acquistati si rivelano inutili.