Chi ha inventato il toast? Alla scoperta di un mito
Diventato protagonista indiscusso di pranzi di famiglia, di cene della domenica, delle pause pranzo in ufficio, di colazioni salate e merende per i bambini, il toast è un vero e proprio mito in tutto il mondo. La sua storia arriva da lontano e le sue origini sono un po’ magiche e soprattutto antiche.
Il termine toast infatti deriva dal latino “tostum”, ovvero cotto al fuoco e poi annerito, in altre parole, abbrustolito. Inutile dire che da toastum deriva anche il termine “toaster”, comunemente chiamato tostapane.
I primi esempi di toast, sono quelli cotti in padella: le fette di pane venivano inserite all’interno di un tegame riscaldato sul fuoco e fatte dorare soltanto da un lato. Ciò che ha veramente reso il toast quello che intendiamo noi oggi, è stata la prima invenzione del tostapane però non capita.
Fu Frank Shailor nel 1905 ad inventare il primo tostapane elettrico che venne prodotto dalla General Electric a partire dal 1909, mentre il brevetto del tostapane automatico è stato firmato da Charles Strite.
Il tostapane di Strite era dotato di un timer che permetteva di decidere il tempo di cottura evitando di bruciare le fette di pane.
Ma come si mangia il toast nel mondo? In America è servito in un formato maxi con farciture e salse. In Francia e in Italia invece, il toast è praticamente lo stesso, quello con prosciutto cotto e formaggio. In Gran Bretagna il toast è irrinunciabile durante la colazione: con la sua consistenza e il suo sapore, si accompagnano perfettamente con le pietanze salate della colazione britannica.