Buffet da Pepi
E’ una delle ragioni per venire a Trieste, un posto storico nato nel 1897, che ha subito nella sua lunga storia due soli grandi cambiamenti, il passaggio dalla corona austriaca alla lira italiana nel 1918 e quello dalla lira all’euro nel 2002. In fatto di prelibatezze, invece, di mutamenti ce ne sono stati pochi.
Il cuore di Pepi, ormai un’istituzione nel capoluogo giuliano, è una grande caldaia in cui sobbolle un numero imprecisato di tagli di maiale: kaiserfleisch (carré affumicato), porcina (spalla), zampone
(d’inverno), cotechino , pancetta, salsicce di Vienna (in Italia chiamiamo così i Frankfurterwürstel) e di Cragno (dal nome della loro località di origine, la slovena Krajnska Gora), piedino, testina, lingua (di vitello). Il tutto diventa la farcia di una “rosetta” di pane bianco o di pane di segale a scelta: una o due fette belle spesse e bollenti tra quello che c’è in caldaia, un cucchiaio di senape fatta in casa, una grattata di kren (rafano). E nell’attesa una tartina di liptauer (una crema mista di formaggi spolverata di paprika) per stuzzicare l’appetito.
A gustare le delizie di Pepi troverete un po’ tutti: politici, professionisti, universitari, bancari, impiegati, pensionati, famiglie con bambini, turisti, ma niente supera il fascino dei tavoli di “vedove golose”. Così hanno pranzato generazioni e generazioni di triestini, così continuano a deliziarsi oggi tutti gli adepti alla pausa veloce ma gourmet.
Tenendo sempre presente che se volete un ottimo prosciutto crudo o cotto al taglio l’offerta è altrettanto di qualità. E che se volete peccare fino in fondo i piatti misti di bollito di maiale spolverato di kren, accompagnati da senape e crauti, da ottime birre, o da un bicchiere di terrano (un vino del Carso aspro e corposo che si adatta meravigliosamente a questi cibi) sono a prova di incontentabile goloso.
Buffet da pepi
via Cassa di Risparmio, 3
tel. 040366858
chiuso la domenica