Tutto quello che devi sapere sull'orto
Più che agreste l’approccio oggi è metropolitano. Ne vengono realizzati di invidiabili sulle terrazze e sui tetti dei palazzi. A Milano come a Roma, New York, Parigi. Indirizzati da un approccio biologico al modo in cui la first lady Usa Michelle Obama ha ormai abituato a pensare i suoi concittadini, in quel fazzoletto di terra coltivato di lato alla Casa Bianca. Dunque: che orto sia! Con tante verdure fresche da raccogliere e consumare gustandone appieno succulenza, sapore, croccantezza. Proprio come non eravamo più abituati a fare, chini su buste pre-lavate, pre-dosate, pre-sminuzzate, pre-scelte in vece nostra. Con relativo proliferare di pubblicazioni che affrontano l’argomento (uno per tanti: www.debatte.it) e di siti internet che insegnano a coltivare (www.erbaviola.com, www.florablog.it).
La moda dell’orto è esplosa senza prova d’appello. A scuola s’insegna ai bambini a piantare piccoli semi aspettando con pazienza (anche questa una dote che abbiamo rimosso) per vedere l’effetto che fa il germoglio, la piantina, le prime tenere foglioline infine il frutto da addentare con voluttà. Un pomodoro carnoso, una lattuga che crocchia sotto i denti, uno zucchino da assaporare filangè, un cetriolo, un finocchio.
Ottimi ingredienti per spuntini veloci da portare in ufficio ma anche in panini gourmet da spiaggia o da trekking in ricreanti passeggiate montane. Con una fetta di Parma Dop, San Daniele o una spalmata di formaggio morbido, qualche fettina d’uovo sodo piuttosto che riccioli di pecorino. La fantasia premierà i più liberi di mente.
All’orto viene riconosciuto potere taumaturgico. Rilassa membra e pensieri anchilosa, restituisce vitalità a chi pensava di averla perduta, ringiovanisce mente e spirito incidendo pesantemente su salute e benessere. Non a caso in molte città si moltiplicano gli orti sociali portati avanti da gruppi volenterosi di anziani, al pari degli orti in strutture di reclusione ma anche sanitarie e ospedaliere per contribuire alla riabilitazione dei degenti e degli ospiti. Un orto lo si può addirittura adottare (www.leverduredelmioorto.it).
Il nostro Governo, spinto dalla pessima notizia che obesi non sono più solo i bambini di là dall’Oceano ma anche quelli italiani (oltre 1 milione dei nostri figli tra 6 e gli 11 anni, quindi 1 su 3, ha problemi con la bilancia e nello specifico il 24% è in sovrappeso, il 12% è obeso) ha lanciato nelle scuole un progetto finalizzato a incentivare l’utilizzo di frutta e verdura www.fruttanellescuole.gov.it.
Un messaggio recepito da tempo dai più grandi chef di casa nostra, molti dei quali attingono al campo curato personalmente o hanno aderito agli orti di prossimità, progetto nato da un accordo tra i giovani agricoltori e i coetanei ristoratori d’Europa .