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Prosciutto San Daniele e Friulano
Ci sono luoghi in cui la storia ha ancora un valore.
Zone testimoni da secoli di tradizioni antiche che non muoiono, non sbiadiscono e sono, al contrario, ancora in grado di caratterizzare quei territori. La città di San Daniele del Friuli, famosa per la produzione del suo prosciutto, ha origine celtica; fu proprio questa popolazione la prima ad utilizzare il sale per la conservazione della carne di maiale, consegnando in seguito questa conoscenza ai Romani.
Una preparazione che punta su un microclima straordinario per la stagionatura; il salume viene lasciato a riposo non meno di 8 mesi in grandi saloni arieggiati naturalmente, un tempo sufficiente all’ambiente, poco umido e ben ventilato, per conservare e migliorare il prodotto.
Dalla caratteristica forma a chitarra, chiusa in basso dal cosiddetto piedino, il Prosciutto San Daniele si caratterizza per il colore rosato uniforme, con profilo e sottili striature di grasso bianco candido. Il profumo è intenso, tipico e molto persistente, preannunciante un gusto dall’impatto dolce che anticipa la nota salata; il bagaglio aromatico è ricco, con sentori vegetali, aromi terziari di stagionatura e una chiusura floreale.
L’abbinamento con il vino sarà dettato in maniera naturale dal territorio friulano che, senza alcun dubbio, da anni è uno dei più vocati alla produzione di bianchi dell’intera penisola.
Provate ad entrare in un osteria del Friuli, chiedete del prosciutto con un tajut (bicchiere) di vino; quel liquido chiaro che vi verrà servito, dal colore giallo paglierino, con spiccate sensazioni olfattive e gustative di mandorla, non potrà che essere un Friulano.
Conosciuto fino al 2007 come Tocai, ha visto modificato il suo nome, prendendo quello del vitigno dal quale viene realizzato, da quando la Comunità Europea ne ha vietato l’utilizzo in quanto troppo somigliante al vino ungherese Tokaj.
A prescindere dal nome, il Friulano abbinato al San Daniele, magari servito tra morbide fette di pane sciapo e qualche fetta di mozzarella, vi regaleranno un gusto che, oltre alle succulente sensazioni organolettiche, vi parlerà di un territorio in cui le parole qualità, attenzione e amore per la buona tavola hanno ancora un valore.