Paese che vai… pane che trovi
Se non ami le passeggiate puoi sostituirle con la bicicletta e l’auto dimenticartela in garage. Treno e bus si faranno rimpiangere al rientro dalla Val Venosta . Al pari dei panini farciti o sbocconcellati senza tante cerimonie. Per strada passeggiando sotto i portici a Merano come a Bolzano, sui sentieri, lungo la pista ciclabile che dal confine con l’Austria scende a ritroso dell’Adige fino a Bolzano passando per boschi e meleti. Ai semi di girasole, alle noci, con uvetta e fichi, persino al caffè, allo yogurt, alle pere. I pani hanno nomi quasi impronunciabili: vinschgauer struzn, vinschgerpaarl, schuttelbrot, palabirabrot, kaisersemmel che significa “rosetta imperiale”, brezel. Ur-Paarl è la tipica pagnottella venostana, in italiano loro la chiamano segalino. La trovate con le spezie (finocchio, cumino e anice) ma anche nelle varianti crauti e speck (potevano mancare?!), semi di girasole, semi di zucca, fichi e uvetta.
Da strappare a pezzetti bevendo vino dalla vicina Strada o birra con piccoli morsi di speck e formaggio di malga. Dolci o dal taglio salato. Da spiluzzicare a merenda, da assaporare lungo un sentiero che conduce a uno slargo dove pascolano mucche, farciti dei tipici salumi locali: speck (una delle nostre Igp), salami cotti insaporiti da olive e peperoni. Oppure più comodamente seduti in una stube, la stanza della convivialità, sorseggiando birra.
Tante le proposte dal luppolo e dal malto. Forst è il marchio più noto, nasce laddove da Merano ci si arrampica nel cuore della Val Venosta (Foresta, piccola frazione di Lagundo), qua un’istituzione mai assente in bar e trattorie, con un interessante punto ristoro in sede ma anche sulla via dello “struscio” in città. Fino alle artigianali, di solito prodotte per autoconsumo come avviene a Bolzano da Hopfen & Co , osteria costruita su tre livelli in piazza delle Erbe che in compagnia della Bozner nelle versioni chiara, scura, weizen e radler (la più dissetante, aggiunta di limonata) propone gulasch, speck accompagnato dagli immancabili cetrioli, canederli, costine di maiale con insalata di cavolo cappuccio. Ad essere fortunati e trovare posto. Diciamola tutta.
Sempre a Bolzano un piccolo panificio artigianale tutti i giorni porta in piazza una cinquantina di tipi diversi di offerte. Bozner Brot le mette in mostra in due colorate bancarelle: al mercato di piazza delle Erbe e nello slargo intitolato al Grano. Noi abbiamo provato il bastoncino dolce allo yogurt con frutti di bosco, uvetta e miele locale (ma c’è anche la versione albicocca e uvetta), il panino con polvere di caffè nell’impasto, uvetta, noci e datteri quando il termometro rende l’aria rigida. Che dire poi dei brezel, qui anche in versione integrale, formaggio e semi di zucca.
Variopinto e tutto da assaporare, il vasto panorama dei prodotti locali da circa quattro mesi forma una grande famiglia a Merano da Pur Sudtirol. Un moderno punto vendita ricavato in alcune stanze del Kurhaus, edificio risalente alla seconda metà del XIX secolo, perfetto a suo tempo nell’accogliere i tanti turisti che si concedevano bagni termali. Pur Sudtirol è un autentico mercato dei sapori con verdure, marmellate, bottiglie, pane e tanto altro allineato in cassette di legno da cui prelevare speck, formaggio, dolcetti e portarsi dietro in carrellini in vimini a prezzi da produttore. Per un assaggio di valle che vale una gita. Per tornarci, e tornarci ancora. Più volte.
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