Mortadella e Lambrusco. Largo al piacere.
L’approccio del foodies al mondo della gastronomia non dovrebbe prescindere da un atteggiamento ludico nei confronti del cibo e del vino. Sovente i momenti “gourmet” della nostra vite sono legati a ricordi tanto semplici quanto emozionanti, trascorsi magari in compagnia di qualche amico tra mangiate luculliane e quattro risate. Ebbene, se c’è un salume che riesce ad esprimere al meglio il senso di goliardia questo è sicuramente la mortadella.
A dispetto di chi l’associa ad un prodotto di secondaria importanza o qualità, è bene sottolineare come in passato questo salume fosse rappresentato, nell’iconografia classica rinascimentale, in riferimento ai banchetti delle classi più abbienti, e soltanto in seguito, grazie al suo inimitabile gusto, diviene un prodotto commercializzato su vasta scala, con l’elemento distintivo di essere realizzato esclusivamente da carne di suino italiana.
Del resto è impossibile non farsi rapire dal suo rosa vivo, dalle macchie bianco del lardello e dai piccoli granelli di pepe nero che lo punteggiano; il profumo è inimitabile (ricorda le carni dell’Emilia e le erbe del mediterraneo) ed è un viatico perfetto per un gusto vellutato e morbido, giustamente grasso, con una chiusura che rimanda al pepe, all’aglio, al rosmarino e al coriandolo.
Se avete già l’acquolina in bocca il nostro consiglio e di rinfrescarvi il palato con un bicchiere di Lambrusco emiliano, il vino – sintesi del carattere di questa terra, cordiale e generoso come le bollicine che riempiranno il vostro calice. I profumi vinosi, fruttati e floreali, soprattutto di violetta, il gusto fresco, vivace e con tannini leggeri, saranno un abbinamento perfetto per contrastare la naturale grassezza della mortadella, soprattutto se accompagnata da un trancio di croccante pizza bianca, magari condita con del sale grosso.
Un’unione tra sapori schietti, semplici, che ci parlano della nostra infanzia, ma capaci ancora oggi di regalare momenti di assoluto piacere al nostro palato.