Un panino 2.0 dal cuore di Negronetto
Ci piace ospitare gli amici. Lo avrete notato in questi mesi. Interventi, post, nuovi panini, chi più ne ha più ne metta. Pensiamo che panino d’autore sia un bel luogo dove accogliere il “pensiero” di chi ama il buon cibo (ma non solo). Con la giusta serietà e competenza, ma senza prendersi troppo sul serio.
L’ospite di oggi è un noto blogger ferrarese, Rudy Bandiera, molto conosciuto in ambito web, grande appassionato di buon cibo e di salumi. Tra i suoi preferiti la famosa salama da sugo di Ferrara e i ciccioli di maiale. Fondatore della Lovvotica, si è dimostrato (a seguito della nostra chiamata) un vero esperto di ottimi panini. Gli avevamo chiesto di sbizzarrirsi con uno dei salumi Negroni, non ci ha dato neanche il tempo di finire la frase che…
La scelta è caduta sul piccolo “grande” di casa Negroni, il salame Negronetto. Un piccolo dal formato tascabile, il primo in commercio (nel lontano 1931), con una lunga storia alle spalle (l’anno scorso ha compiuto 80 anni), che in passato ha stuzzicato la creatività di alcuni grandi chef. Primo fra tutti Gualtiero Marchesi, quasi coetaneo (solo un anno in più), il quale l’anno scorso, appunto per l’80° del Negronetto, realizzò il panino “161” (il perché di questo nome lo potete capire solo leggendo qui). Pochi ingredienti, semplici ma di grande qualità, per un panino da veri gourmet.
Prima ancora, il genio e la sregolatezza di Salvatore Tassa hanno portato alla luce un panino dedicato al mito rosso delle due ruote, la Ducati: il Negronetto gourmet.
Ma l’ospite di oggi non è uno chef, è un esperto di web. Mondi diversi ma oggi vicini. Dunque bando alle ciance. Ecco la sua proposta e il suo racconto. Buon divertimento.
“Sono legato alla mia terra, chi mi conosce lo sa. Anzi si sa che tutti sono legati alla propria terra. Nella terra scendono le radici, dalla terra vengono i frutti che ci hanno resi gli uomini e le donne che siamo. Se è vero come è vero che siamo quello che mangiamo, è anche vero che in parte siamo anche la nostra terra.
Ora, visto che sono emiliano, cosa potrebbe rappresentarmi più del maiale? Non caratterialmente o dal punto di vista igienico-sanitario, questo è ovvio, ma dal punto di vista del cibo e dei sapori. In tutta Italia si mangia magnificamente, anche questo è ovvio, e in ogni regione c’è un piatto, un cibo, un sapore e un profumo più invitante di un altro. Dalle mie parti quel profumo è quello del salame.
Ecco perchè il “cuore” del mio panino deve essere il salame Negronetto: buono, non troppo aggressivo, “profumato” di Emilia.
Il mio salame Negronetto dovrebbe essere contornato da sapori che ne esaltino il gusto e lo accompagnino: io ad esempio amo le olive e la pasta di olive è perfetta. Tra l’altro credo che la pasta di olive nere si abbini ancora meglio e possa dare un quid notevole al “cuore” del mio panino: il salame è buono, ma affiancato ad una delicata salsa di olive “va giù meglio”.
Però pensandoci, la pasta di olive nere ed il salame sono due sapori forti, ottimi a rincorrersi sul palato, ma forti: un bel ciuffo di insalata è quello che ci vuole per alleggerire e uniformare il tutto, portando il sapore non solo ad essere ottimo ma ad essere, paradossalmente, fresco e leggero.
E adesso il pane. Sul pane, quasi come sul salame, non ho dubbi: deve essere un pane alle noci. Le noci, secondo i miei gusti, conferiscono un ottimo sapore a tutto, e in modo particolare al pane. Io sono uno di quelli che mangia il pane con le noci… cioè schiaccia le noci e ci mangia il pane come contorno!
Un “involucro” di pane alle noci leggermente caldo, che contiene il “cuore” di Negronetto, adagiato su uno strato di pasta d’olive e il tutto alleggerito da una foglia d’insalata.
Scusate ma… devo andare a preparamelo. Adesso!”